
L’azienda Gurrida
Il vigneto
L’origine dei vigneti di Gurrida risalgono ai primi dell’800 quando, a seguito dei tumulti del 1799, l’ammiraglio Horatio Nelson fu inviato a Napoli a capo della flotta inglese per sedare la rivolta e rimettere sul trono il re Ferdinando IV di Borbone.
A seguito di questo intervento l’ammiraglio Nelson fu insignito dal re di Napoli del titolo di Duca di Bronte, concedendogli la proprietà di quella che all’epoca risultava essere la ducea più estesa di tutto il regno.
Il duca Nelson non ebbe mai modo di visitare i suoi nuovi possedimenti perché morì non molto tempo dopo durante la battaglia Trafalgar (1805), ma inviò un suo amministratore di fiducia a cui diede incarico di gestire le sue nuove terre, che all’epoca risultavano essere quasi del tutto abbandonate, per impiantare grandi estensioni di vigneti.
L’idea era di costituire un nuovo polo vinicolo che potesse fare concorrenza ai vini Madeira, Porto e Marsala, che all’epoca venivano commercializzati attraverso la flotta britannica in giro per il mondo.
A questo scopo fu chiamato un importante enologo francese, che portò con se dalla zona dei Pirenei un tipico vitigno locale il Grenache (detto anche Alicante) e ne fece impiantare nella ducea di Bronte diverse centinaia di ettari facendo anche costruire una grande cantina per la lavorazione dei vini.
Questi vigneti però non ebbero molta fortuna, perché già a metà dell’800 arrivò in europa dall’America un insetto chiamato Fillossera che nel giro di pochi anni decimò tutti i vigneti europei, inclusi quelli della Ducea di Bronte.
Di questi pero una piccolissima parte andò salvata, in quanto era stata impiantata sul fondo del lago stagionale chiamato Gurrida. Qui le piante erano riuscite ad ambientarsi ed a sopravvivere anche per molti mesi sott’acqua e questo faceva si che l’insetto della fillossera non potesse attaccarle.
Questo evento assolutamente naturale ha permesso a questi vigneti di arrivare fino ai nostri giorni quasi completamente intatti, con viti di circa duecento anni di età, rendendo questi vigneti unici in tutta Europa e nel mondo.